I grandi saggi ed iniziati di questo pianeta, indifferentemente dalla tradizione a cui hanno appartenuto, parlano dell’esistenza di alcune energie divine vitali fondamentali che impregnano tutte le cose e gli esseri dell’universo, trascendendo simultaneamente tempo e spazio. Nella tradizione YOGA questa energia fondamentale è chiamata PRANA. Il PRANA è parte integrante di tutti i fenomeni manifestati: il movimento dei corpi celesti, l’elettricità, il magnetismo, la forza di gravità, per esempio, così come tutte le forme di vita, partendo dai più semplici microorganismi, fino alle più complesse creature dell’universo. Esso penetra in tutte le forme della materia, senza essere esso stessa materia. La vita di tutti gli esseri dipende dal PRANA.
L’energia vitale (PRANA) viene attratta nel nostro essere in primo luogo attraverso la respirazione. Prestando un’attenzione speciale a questo processo, realizzando le tecniche YOGA di respirazione o PRANAYAMA, possiamo collegarci alla sorgente infinita dell’energia universale. Al giorno d’oggi, in cui vi è un eccessivo inquinamento, l’aria che respiriamo è estremamente povera di energia vitale. Praticando PRANAYAMA giorno dopo giorno, possiamo migliorare considerevolmente l’intero processo respiratorio, portando nel nostro intero essere le energie di cui abbiamo bisogno.
Il PRANAYAMA nello YOGA SUTRA
Il PRANAYAMA è la quarta delle otto tappe del sistema ASHTANGA YOGA descritto da Patanjali negli YOGA SUTRA. Il cammino delle otto tappe (ASHTA=otto, ANGA=tappa) contiene due grandi suddivisioni – una esteriore, che include gli elementi che purificano e preparano il corpo e la mente alle quattro tappe superiori della pratica YOGA, raggruppate nella seconda suddivisione, quella dello YOGA interiore.
Le prime quattro tappe, assolutamente necessarie, appartengono allo YOGA chiamato BAHIRANGA YOGA:
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1) il codice etico – YAMA; 2) il codice morale – NIYAMA; 3) le posture corporali – ASANA; 4) il controllo della respirazione – PRANAYAMA.
Le quattro tappe seguenti appartengono alla pratica interiore, ANTARANGA YOGA:
5) il ritiro dei sensi dagli oggetti esteriori – PRATYAHARA (questa tappa porta di fatto il cammino verso il mondo interiore); 6) la concentrazione – DHARANA; 7) la meditazione – DHYANA e 8) la supercoscienza, l’estasi divina – SAMADHI
Il PRANAYAMA rappresenta di fatto il controllo e il ritmo della respirazione, potendo cosi dirigere le energie (PRANA) e raggiungendo alla fine ad un totale controllo sul “soffio” sottile.
I tre processi distinti del ciclo della respirazione sono: espirazione, inspirazione ed il momento di transizione tra essi. Per esteso, nel processo della respirazione possiamo identificare quattro tappe:
– inspirazione,
– ritenzione a pieno (trattenere l’aria nei polmoni),
– espirazione e
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– ritenzione a vuoto (fermare la respirazione dopo che l’aria è stata completamente eliminata dai polmoni).
Per praticare con successo ed ottenere risultati sul controllo della respirazione (PRANAYAMA) è necessario mantenere per un tempo sufficiente, fermi e comodi al tempo stesso, una postura (ASANA) di meditazione.
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